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La Lombardia non è una Regione per persone con disabilità!

La Giunta regionale a guida centro destra, con la delibera 1669 approvata il 28 dicembre, ha tagliato il contributo economico ai familiari di persone con disabilità gravissima.

Una decisione che sul piano economico e strutturale colpirà circa 11mila persone residenti in Lombardia. Molte sono le famiglie che iniziano a preoccuparsi a fronte di quanto perderanno e le associazioni protestano, inascoltate. Secondo le stime Aisla, la più importante associazione italiana di persone con Sla, a causa della delibera, dal 1° giugno 2024 circa 3 mila persone (assistite da caregiver familiare) vedranno ridursi il sussidio da 650 a 400 euro mensili. Chi si trova in una condizione di dipendenza vitale da macchinari (per esempio coma, stato vegetativo o tracheotomia), vedrà assottigliarsi il contributo da 900 a 700 euro al mese. A loro si aggiungono, inoltre, i ragazzi con disabilità che frequentano la scuola e coloro che convivono con spettro autistico che vedranno il loro sussidio quasi dimezzato da 750 a 400 euro al mese.

Una sforbiciata ai contributi economici che va dal 25% al 45% circa per le persone con disabilità gravissima e che andrà ad avere conseguenze devastanti su tutte le famiglie che, stante la totale assenza dei servizi, con quei contributi pagano privatamente terapie riabilitative e personale di supporto ai caregiver familiari.

Per garantire i diritti umani alle persone con disabilità non autosufficienti è necessario stanziare risorse adeguate e non solo erogare servizi insufficienti, standardizzati e non condivisi e partecipati.

Città in Comune come prima firmataria ha richiesto, con tutti i gruppi di opposizione, la convocazione della Terza Commissione Consiliare per capire come queste scelte scellerate ricadranno sulle famiglie sestesi e interrogare l’Amministrazione Comunale in merito a quali sostegni intende attuare a compensazione di tali scelte.