La città senza cultura nel bilancio di previsione

Sulla “Cultura” il Documento Unico di Programmazione 2023/25 rivela la distanza tra quanto questa Amministrazione proclama e quanto realizza.

Leggiamo “Valorizzazione delle dimore storiche”, ma vediamo Villa Puricelli Guerra, ristrutturata per ospitare mostre, da sei anni sede di ALER; Villa Visconti D’Aragona di nuovo chiusa, in attesa di ristrutturazione con fondi PNRR; Villa Zorn senza alcun intervento, ma con un ampliamento di superficie per la ristorazione; Villa Mylius, dopo lo sfratto di ISEC, in parte sede degli uffici del sindaco e tra poco sede provvisoria e ridotta della Biblioteca Centrale.

Leggiamo “Supporto alle attività delle biblioteche civiche”, ma vediamo una serie di azioni appena indispensabili ad una biblioteca comunale, che per altro sarà chiusa per una ristrutturazione che ci consegnerà una struttura a norma, ma identica negli spazi, segnando forse l’occasione persa di dare alla città un centro culturale polivalente.

Leggiamo “Valorizzazione delle Scuole civiche”, ma vediamo il disimpegno di questi anni nei confronti di questi istituti, che rappresentano un’offerta importante per il territorio e uno strumento di connessione con eventi culturali che ci collegherebbe ad eventi metropolitani.

Leggiamo “Riqualificazione SpazioArte”, già inserita nel bilancio 2022 e poi scomparsa nel bilancio 2023, perché il Ministero non ha finanziato il progetto. Su una previsione di investimento di 4,6 mln € sul triennio, 4,5 mln € sono relativi alla Biblioteca Centrale. Con questo margine l’obiettivo strategico verrà perseguito o l’intervento sarà rinviato di nuovo?

Le previsioni di spesa corrente di 1,8 mln € sulle attività culturali confermano i dati del consuntivo e ci dicono che non ci sarà nessuna risorsa in più per la Cultura. Abbiamo immaginato Sesto San Giovanni come una città in cui la cultura fosse anche motore economico, ma questo Bilancio ci consegna la visione di una CITTA’ SENZA CULTURA.