GUERRA ALLA POVERTÀ E NON AI POVERI

Dal 1º agosto 2023 è terminata l’erogazione del reddito di cittadinanza per 169 mila nuclei familiari. L’SMS non è un fulmine a ciel sereno, visto che l’ultima campagna elettorale aveva come oggetto la cancellazione del rdc, una promessa elettorale che viene mantenuta a spese di chi vive al di sotto della soglia di povertà.

Di chiacchiere sui fannulloni che hanno utilizzato il rdc invece di lavorare se ne sono fatte tante. Meno sul fatto che il rdc, mediamente attorno ai 500 euro mensili (cifra con cui in città non paghi nemmeno l’affitto) ha permesso in alcuni casi di evitare un lavoro senza tutele e sottopagato che la politica dovrebbe combattere con la lotta al precariato e l’approvazione del salario minimo.

Il governo di destra ha lasciato tutto il peso della lotta alla povertà nelle mani dei Comuni, senza preoccuparsi di sostenere le istituzioni cittadine, cancellando anche il fondo sostegno per gli affitti e il fondo degli inquilini morosi incolpevoli e dicendo agli stessi cittadini tramite SMS di rivolgersi ai servizi sociali della propria città. Che succederà ora? I comuni con la stessa linea politica governativa faranno finta di niente e negheranno le difficoltà delle famiglie?

Anche la nostra città vive gravi situazioni di povertà e criticità: il numero altissimo di sfratti; il settore produttivo con attività economiche e commerciali che falliscono e negozi sempre più vuoti e abbandonati; famiglie che provano a ricorrere ai sostegni statali e regionali e all’aiuto di enti di beneficenza. A questo, si aggiungeranno le persone a cui è stato tolto il rdc.

È stato fatto qualcosa nelle scorse settimane in previsione della cancellazione del rdc ? Il comune ha iniziato a convocare le famiglie coinvolte cercando soluzioni di sostegno alternative? Quanti sono a Sesto i nuclei familiari che si trovano in questa nuova situazione? È stato previsto un intervento mirato con un aumento di risorse a bilancio?

Oppure anche ai nostri cittadini l’amministrazione invierà un SMS con scritto “in attesa eventuale presa in carico da parte dei servizi sociali”?