IL GOVERNO DELLE SPUNTE, SULLE CASE DI COMUNITà

Lunedì 10 luglio, su richiesta delle opposizioni, l’Assessore Pizzochera ha riferito in terza commissione sulla costituzione della Casa di Comunità a Sesto San Giovanni, in via Oslavia 1.

Perché è importante la Casa di Comunità?

Perché è l’inizio di ricostruzione, grazie ai fondi del PNRR, della medicina territoriale, cancellata anni fa da una politica sanitaria miope che vedeva solo gli ospedali come luoghi di cura, di fatto oggi ingolfati e incapaci di gestire le cronicità e i bisogni non acuti.

Le Case di Comunità dovrebbero diventare nuove strutture socio-sanitarie che entreranno a fare parte del Servizio Sanitario Regionale come strutture polivalenti che garantiscono assistenza primaria e prevenzione.

Lì si potrà accedere al CUP e a molte prestazioni mediche e alla telemedicina, senza passare più dagli ospedali, che rimarrebbero luoghi di cura solo nelle fasi gravi e acute delle malattie.

Inoltre le Case di Comunità dovrebbero costruire un raccordo importante con i servizi sociali cittadini in modo da coordinare gli interventi sociali con quelli sanitari.

Di fatto, ciò che è emerso nella Commissione, è che l’Assessore Pizzochera non è un valore aggiunto in questo progetto che ricade nel territorio e rispetto al quale il Sindaco Di Stefano dovrebbe difendere gli interessi e le esigenze dei cittadini sestesi.

Non si sa nemmeno quando inizieranno i lavori di riqualificazione dello stabile e soprattutto quando finiranno, quali servizi medici obbligatori davvero saranno concretamente presenti e quali aggiuntivi potranno portare una differenza.

Come ha dichiarato la stessa Pizzochera “Io amministro, non decido”.

Anche in questo caso, come per la trasformazione urbanistica delle aree ex Falck, si evidenzia l’abdicazione della politica.

La sostanza è la stessa. Non importa dove, come, con che premesse ed obiettivi, quali bisogni la città esprime

L’importante, nella tanto decantata politica del “fare”, è poter dire di averci messo la spunta